Hot as Ice.

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  1. { J.
     
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    La pista di pattinaggio, con l'avvento del freddo, era diventato un vero e proprio luogo di incontro per i giovani e anche per gli adulti.
    Delle ragazze esibivano vistosi abitini da competizione e compivano elaborati salti sotto lo sguardo dei loro compagni. Alcuni ci provavano e ruzzolavano sul ghiaccio ridacchiando e spintonandosi. Si sentivano mille voci unite, allegre e spensierate. Si distinguevano gli urletti divertiti dei bambini, che si tenevano stretti ai genitori per non cadere, e le imprecazioni di quelli che facevano una figuraccia cadendo supini con i pattini all'aria.


    Harmony

    Avevo infilato i miei pattini, che avevo comprato pochi mesi prima, e mi ero subito infiltrata in pista.
    Indossavo degli abiti ordinari e caldi, ma continuavo a rabbrividire e sperai vivamente di non essermi beccata la solita e fastidiosa febbre stagionale. Pattinavo lentamente, lasciando scivolare i pattini con dolcezza sulla superficie ghiacciata, senza preoccuparmi di chi avessi intorno. Non ero una grande pattinatrice ma le poche lezioni impartitemi da mio padre mi aiutavano a non cadere e a passare un po' di tempo, ascoltando la musica del mio lettore CD, che custodivo gelosamente dentro una piccola borsetta nera.
    Non avevo molti pensieri e gli unici presenti nella mia testa venivano interrotti solamente quando qualche bambino mi veniva contro e lo aiutavo a rialzarsi con un sorriso gentile.
     
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  2. {Rho
     
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    Lucas

    Sapevo quando era il momento di togliere il disturbo.
    Ed era ciò che avevo fatto per almeno un paio di giorni e che tuttora continuavo a fare.
    Condividevo, con la mia amata sorella, l'enorme villa antistante ad una splendida porzione di spiaggia privata: un vero e proprio paradiso terrestre.
    Delilah, non mi aveva mai domandato nessun favore particolare, nessuno tanto importante o rilevante per essere ricordato.
    Le serviva la casa libera...e, dal momento che ancora non sono diventato del tutto stupido, ciò significava solo una cosa: con lei c'era qualcuno e non un qualquno qualsiasi.
    Conoscendola, doveva trattarsi di qualcosa d'importante a meno che non avesse perso la testa decidendo all'improvviso di diventare una pazza scatenata e priva di coscienza come spesso mi comportavo anche io.
    I miei capelli biondi, puri raggi di sole, erano illuminati dalle luci natalizie che ornavano l'intera pista di pattinaggio.
    Io nei miei indumenti abbastanza discreti, camminavo lungo il bordo della pista, ammirando la vasta lastra di ghiaccio che riluceva come se fosse una distesa di diamanti, attraversata dalle lame dei pattini dei vari presenti intenti a divertirsi o a riprendersi da una caduta rovinosa ed imbarazzante.
     
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  3. { J.
     
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    Harmony

    Tenevo lo sguardo basso , muovendo piano le labbra secondo il testo della canzone che stavo ascoltando. Era una specie di blues melodico, di quelli malinconici e pieni di sentimentalismo. Non mi rispecchiavo affatto nelle parole del cantante, ma la sua voce calda e rassicurante mi faceva sentire a mio agio, tra il chiacchiericcio della folla.
    Senza guardare davanti a me, mi chiedevo se esistesse qualcun altro sulla Terra che si sentisse invisibile quanto e se davvero non gli importasse di esserlo, come succedeva da sempre a me.
    Sorrisi pensando che avrei decisamente dovuto cambiare canzone; mi rendeva nostalgica e malinconica più di quanto fossi in realtà.
     
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  4. {Rho
     
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    Lucas

    Non sapevo ancora se noleggiare o meno un paio di pattini.
    Andare da solo in pista, sarebbe stato squallido e un pò patetico, per quanto mi riguardava.
    Io ero davvero troppo severo con me stesso avvolte, sebbene sapessi che non fosse necessario.
    Per le altre persone, invece, era tutto il contrario...chiunque stravedeva per me, ma l'unico parere di cui mi importava era quello di Delilah.
    Arrestai il mio passo e appoggiai i gomiti sul bordo della pista, dall'esterno, per poter osservare il tipo di gente che quel giorno era giunta lì per una giornata di divertimento.
    Sospirai e dalle mie labbra fuoriuscì una timida nuvoletta bianca che si dissolse quasi immediatamente nell'atmosfera.
    Il mio sguardo indagò l'intera pista, alla ricerca di qualcosa o qualcuno d'interessante: bambini...coppiette...qualche comitiva...nessuno era da solo eccetto me.
    Mi voltai veso la aprte destra della pista e...notai qualcuno che non aveva compagni.
    Una ragazza, bionda, minuta, dall'aspetto molto fine e decisamente carina.


     
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  5. { J.
     
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    Harmony

    Ecco di nuovo quella maledetta sensazione che qualcuno mi guardasse.
    Sentì il familiare brivido dietro la nuca che mi indusse a rallentare l'andatura, accorgendomi che sfrecciavo a ritmo di musica, un rock di 20 anni prima pieno di rumore. Alzai timidamente lo sguardo, guardandomi intorno circospetta. Non notavo nessuno e i miei deboli occhi umani non riuscivano a catturare nessuno sguardo indirizzato a me.
    Poi lo vidi. Un ragazzo, appoggiato al bordo della pista mi stava guardando; non mi persi a decifrare il tipo di sguardo e feci appena in tempo ad accorgermi che ero arrossita in modo vergognoso e per l'imbarazzo caddi all'indietro, lanciando un lieve urletto che nessuno sentì.
     
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  6. {Rho
     
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    Lucas

    Sarebbe piaciuto anche a me arrossire.
    Per chiunque, ciò significava ritrovarsi in una situazione d'imbarazzo insopportabile e, spesso, anche umiliante.
    Ma io avrei volentieri rinunciato ad uno dei miei arti, ragiounando in maniera etrema, per poter sentire sul mio viso il calore propagarsi fino a rendere color vinaccio le mie gote.
    Questi aspetti della vita umana, mi mancavano tremendamente...ma tornare inidetro sarebbe stato impossibile e non esisteva nemmeno una minuscola possibilità che ciò potesse realmente accadere.
    Camminai lungo il bordo, fino a raggiungere un punto abbastanza vicino alla ragazza che ra appena caduta, ma rimanendo fuori dalla pista.
    -Stai bene?-
    La guardai con un misto di stupore e preoccupazione.
    Lo stupore era dovuto al fatto che la sua caduta, a differenza di quella di qualunque altra persona presente, mi era apparsa meno sgraziata, anzi, al contrario, sembrava che l'urto del suo corpo contro il ghiaccio fosse stato meno violento di ciò che, probabilmente era.
    Preoccupazione, perchè, ovviamente, si trattava di una persona fatta di carne ed ossa ed era assai possibile che l'impatto le avesse provocato dolore.
    Dolore che io, spesso, stentavo a ricordare.
     
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  7. { J.
     
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    Harmony

    Alzai lo sguardo, convinta che il mio volto stesse andando in ebollizione. Guardai il volto del ragazzo, e rimasi sconvolta dalla sua bellezza. Era sconcertante quanto il suo viso fosse privo di imperfezioni. Mi si bloccò il respiro e per poco non mi strozzai con la mia stessa anidride carbonica. Mi accarezzai il volto e sentì le deboli impurità della pelle e mi sentì così stupida che arrossì ancora di più.
    Cercai di alzarmi e ricaddi almeno due volte prima di riuscire ad alzarmi. Mi appoggiai al bordo, trovandomi di fronte a lui e arretrai velocemente. Ero proprio una sciocca.
    "Sì" sussurrai e poi aggiunsi con un filo di voce "Grazie."
     
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  8. {Rho
     
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    Lucas

    Sorrisi osservano ogni suo minimo e teneramente goffo movimento.
    Avrei potuto impedirle di scivolare per la seconda volta, ma se mi fossi mosso, i miei movimenti sarebbero, chiaramente apparsi poco umani e per una giusta ragione.
    Quando i suoi occhi dalle tonalità marine, furono all'altezza del mio viso, protesi le braccia, per poterle prendere i gomiti e attirarla a me, facendo scivolare le lame dei suoi pattini sul ghiaccio che e mise un suono stridulo.
    A dividere il mio viso perlaceo dal suo vermiglio, c'era l'impedimento del muretto di sicurezza alto fino ai miei gomiti.
     
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  9. { J.
     
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    Harmony

    Lo guardai atterrita, sentendomi trascinare verso di lui.
    Scrutai il suo sguardo di smeraldo e deglutii con forza, cercando una via di fuga.
    Non avevo idea di cosa volesse da me e di come si fosse accorto di me in mezzo a tutta quella gente. Voltai lo sguardo e vidi un paio di ragazze alla moda che lo fissavano fameliche e mi chiesi perchè non avesse fatto cadere loro con il semplice uso della sua perfezione. Inarcai un sopracciglio, rivolgendogli una muta domanda.
     
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  10. {Rho
     
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    Lucas

    Il suo sguardo indagatore mi fece capire che ero stato inopportuno, ma mi ero sempre comportato così e mai a nessuno aveva recato fastidio.
    Ad ogni modo, le lasciai i gomiti ed assunsi un'aria meno confidenziale.
    -Scusa, sono stato invadente...-
    Ignorai gli sguardi delle ragazze che mi osservavano.
    In un'altra occasione avrei anche potuto stare al loro gioco, ma in quel momento, avevo davanti qualcosa, anzi, qualcuno che mi intrigava ancor di più, per il semplice fatto che aveva mostrato una reazione diversa da quella di chiunque altro.
     
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  11. { J.
     
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    Harmony

    "Si figuri." Dissi con la solita voce flebile. Mi maledissi perchè odiavo quando qualcuno mi chiedeva scusa. In effetti non succedeva mai perchè nessuno era tanto premuroso da chiedermi scusa per qualunque cosa. Quindi mi stupì del tono duro con cui imprecai verso me stessa.
    Abbassai gli occhi, curandomi del ghiaccio sotto i mie pattini, tutto rigato e malmesso.
    "Anzi è stato gentile da parte sua preoccuparsi della mia incolumità." Dissi a voce bassa e informale, mentre nascondevo le dita nelle tasche della giacca. Quando parlavo troppo tendevo a sparire e non so perchè ma la trasparenza cominciava sempre dalle mani. Non sarei proprio cambiata mai.
     
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  12. {Rho
     
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    Lucas

    Sorrisi, intenerito dal suo imbarazzo.
    -Vuoi fare una pausa?-
    Le proposi, idicando con un cenno del capo, il piccolo chiosco alle mie spalle.
    Ospitava una ventina di persone tanto era piccolo. La genete, infreddolita, era intenta a fare la fila per poter gustare un buon tè caldo o per saziare un languorino improvviso.
    Un posto per noi lo avremmo trovato sicuramente, ne ero certo: c'erano due tavoli liberi ed il bancone per metà, non era occupato.
     
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  13. { J.
     
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    Harmony

    Lo guardai per un attimo con gli occhi sbarrati, poi cercai di darmi un contegno.
    Sorrisi in modo gentile, guardando di sottecchi la condizione delle mie mani.
    Stranamente visibili e ne approfittai per appoggiarla a bordo pista.
    "Sei sicuro che non voi invitare loro?" Dissi con un cenno del capo, indicando le ragazze che continuavano a fissarlo adoranti.
     
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  14. {Rho
     
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    Lucas

    Mi voltai ancora, per guardare nella direzione indicatami dalla ragazza.
    Avevo già notato, seppure distrattamente, quel gruppetto di ragazze in estasi.
    Ma avevo perso l'interesse nei loro confronti molto in fretta.
    -Se ti stanno così simpatiche le invito-
    Ironizzai, facendole intendere che io, personalmente, non ne avevo voglia.
     
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  15. { J.
     
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    Harmony

    Feci una piccola smorfia di diniego, poi arrossì per il gesto troppo pronunciato.
    Mi allontanai piano dal ragazzo, girandomi di tanto in tanto per vedere se effettivamente esistesse.
    Sì, esisteva.
    Trovai l'uscita dalla pista e per poco non cadi a causa delle gambe che si erano ormai abituate alla superficie liscia del ghiaccio. Camminai lentamente, di nuovo verso di lui, con un movimento simile a quello di un elefante. Maledetti pattini.
     
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